Scatta l’allarme alimentare per un piatto molto amato, tipico della tradizione culinaria italiana.
Dagli esperti dell’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) arriva un preoccupante allarme, relativo ad uno dei piatti più amati della tradizione culinaria italiana. Una recente valutazione, infatti, ha messo in evidenza la presenza dei batteri del genere Vibrio – noti anche come vibrioni – nell’alimento. I rischi per la salute sono diversi, dalla comparsa di sintomi gastrointestinali allo sviluppo di infezioni gravi.

Quanto riscontrato dall’EFSA dovrebbe preoccupare tutti: le implicazioni, non solo a livello nazionale, rappresentano una vera e propria minaccia per la salute pubblica. Gli scienziati, nella loro indagine, hanno rilevato una crescente resistenza dei vibrioni agli antibiotici. Tutto ciò rende meno efficace il trattamento delle infezioni provocate da questi batteri presenti nell’ambiente marino.
I vibrioni, come affermato in precedenza, possono causare sintomi gastrointestinali tra cui nausea, vomito, crampi addominali, diarrea e febbre. Nei soggetti più fragili, in particolare coloro che hanno un sistema immunitario compromesso, rischiano di determinare infezioni gravi come la sepsi, in grado di colpire uno o più organi e comprometterne la funzionalità.
Presenza di batteri resistenti agli antibiotici: il piatto che mette a rischio la salute
Questi batteri vengono solitamente ingeriti attraverso il consumo di pesce crudo o poco cotto, soprattutto i frutti di mare – al centro dell’allerta lanciata dall’EFSA. I vibrioni, infatti, contaminano le acque (in particolare quelle a bassa salinità o salmastre) e la loro proliferazione negli ultimi anni è andata incontro ad un incremento dovuto ai cambiamenti climatici.

Come se non bastasse, oggi sono ancora più resistenti agli antibiotici – fenomeno in costante crescita anche per altri batteri, come l’Escherichia coli. I rischi per la salute salgono con l’arrivo dell’estate, periodo dell’anno in cui il consumo di frutti di mare aumenta insieme alle temperature marine.
L’EFSA aveva si era interessata all’argomento già in passato, con una relazione intitolata CLEFSA in cui sono state analizzate le possibili conseguenze dei cambiamenti climatici sulla sicurezza alimentare. Prestare attenzione a ciò che mangiamo, anche quando siamo in vacanza, è il primo passo per tutelarci.
Per ridurre il rischio di infezioni si consiglia di far cuocere correttamente i frutti di mare, in modo da eliminare i batteri. Anche la loro conservazione è un aspetto fondamentale. Infine, è meglio evitare di mangiarli se crudi o poco cotti, a maggior ragione se non conosciamo la loro provenienza.